La repubblica
Sembra fondata sul lavoro o su qualcosa d'altro che gli assomiglia. La repubblica dei migranti inventa inedite strategie di resistenza. Come se il lavoro consistesse nel viaggio e quanto rimane sia indefinito accessorio di quotidiana precarietà. D'altra canto cambia poco per chi rimane a casa. Le carestie, le inondazioni, le cavallette e la militarizzazione dello spazio scongiurano le illusioni lavorative. I dispositivi umanitari sostengono questa logica perversa. Inutile affannarsi a coltivare quando le distribuzioni di cibo sono aleatorie e perpetuano l'insicurezza del futuro. Aumenta il numero dei nigerini che cercano altrove quello che la repubblica non crede di offrire. Anche le donne, nel passato inesistenti nei processi migratori stagionali, assumono inediti ruoli d'avanguardia. La repubblica dei migranti è una parabola incompiuta ancora da narrare.
I primi liberiani che si erano impegnati per lavorare in un cantiere edile erano partiti coi vestiti della domenica. Il giorno seguente sono scomparsi perché lavorare stanca e il cantiere era fuori mano. Robin era vestito da muratore e aveva uno zainetto da pesca. Ha chiesto con insistenza i soldi per il taxi che nel frattempo erano stati scippati. Lui non ha mai raggiunto il cantiere edile nei pressi del cimitero musulmano. Robin Hood non avrebbe fatto di meglio per far perdere le sue tracce. Riappare alcuni giorni dopo perché ammalato e inabilitato a lavorare. Rubare ai ricchi per dare ai poveri era il sogno del suo omonimo. E’ ormai il contrario che accade nella politica della repubblica sottratta al lavoro .
Alcuni migranti si presumono barbieri e rivendicano gli utensili e un luogo per esercitare il loro mestiere. Tchiba Tolé naviga attorno al quartiere degli stranieri e dei militari di Niamey. Mantiene viva la speranza di trovare un negozio vacante abbandonato da un nigeriano tornato al paese. Sani ha chiesto invece un anticipo per tre mesi di affittto ed è poi svanito dalla scena come una comparsa. Aveva messo insieme lo specchio, il pennello, il sapone da barba e il disinfettante. Ha aggiunto un kit cinese completo per tagliare i capelli cresciuti nel frattempo. Chiedeva anche il contributo per l'acquisto di un poster per facilitare la scelta del cliente sul taglio all’ultima moda. Una sedia bianca di plastica era quanto mancava per il servizio completo. Solo mancava la corrente.
Emmanuel chiede il contributo per l'acquisto di un completo sportivo per allenarsi in una squadra che lo esclude il primo giorno di raduno. Mostra le scarpe da passeggio consumate da una parte e chiede quelle sportive per tenere il passo.Gli altri che hanno giocato a calcio in Libia tornano dopo aver perso la partita dell'attraversamento del mediterraneo. Giocavano in Algeria in qualche squadra di periferia adocchiando le navi o le carovane di passaggio per il Marocco. Insinuano inediti paesaggi che portano ai campi di detenzione neanche fossero gli oratori del deserto. Le trasferte da un campo all’altro si fanno sui camion. I premi partita si trasformano in buoni pasto dalle agenzie che esistono solo sulla carta e nei rapporti ufficiali.
Jasper ha potuto acquistare un thermos, alcune bustine di thé e di caffé per portare in giro una colazione migrante. E’ specialista in omelette e si destreggia anche nel tramandare storie di ristoranti mai nati. Otis ha fatto andare a male alcuni cartoni di uova. Cercava uno spazio adatto per un panificio informale a base di farina e fallimenti passati. Israel va in giro con il completo del muratore e non sogna altro che costruire la sua vita nel paese da cui è scappato alcuni mesi fa. Passerà almeno quaranta giorni nel deserto prima di attraversare il Mar Rosso. La sua storia somiglia al fiume Niger a cui non interessano gli argini. Bertrand ha felicemente iniziato la produzione di prodotti chimici inadatti a combattere le colonie di termiti che si accampano altrove. Elton ha iniziato a vendere carte telefoniche e non risponde mai quando si ha bisogno di lui per una chiamata. Ephrem insegna l’inglese dove si parla francese e usa il dizionario per cercare le parole del genocidio in Rwanda da cui è scappato. David vorrebbe creare un’officina meccanica e non si presenta al lavoro raccomandato. Kondé ripara le gomme e Constantin ha iniziato il tirocinio da un idraulico. E’ contabile di speranze della repubblica dei rifugiati in attesa di ritorno.
mauro armanino, niamey, settembre 2013