Nomi di vento
Non sono scritti da nessuna parte. Nomi di sabbia e di vento del deserto che congiunge e separa l'Algeria dal Niger. Li hanno trovati persi nella sabbia dopo che avevano passato il confine di Assamaka. 18 i corpi identificati l'altra settimana e altri 30 trovati qualche giorno fa nei pressi di Dirkou, la pista verso la Libia. Un cimitero è fatto di mare e l'altro invece di sabbia e di vento.
Avevi scritto già/il mio nome lassù nel cielo/
avevi scritto già di me/
Si cantava questo testo di Claudio Chieffo senza sapere quello che sarebbe accaduto. Neppure Dio poteva immaginare e sì che ne aveva visto di cose fin dall'inizio. Che la sabbia e il vento i nomi se li portassero via. Prima ancora di essere stati scritti. Forse nel cielo ma quello è lontano. Più vicine del cielo sono le frontiere. Si evitano per non essere respinti al mittente dopo il furto delle guardie.
3 Nigerini
3 Maliani
3 Avoiriani
3 Senegalesi
1 Centrafricano
2 Guineani
1 Liberiano
1 Algerino
1 non identificato
Nazionalità di ordinaria follia. Vittime collaterali delle guerre e della GUERRA. Quest'ultima, quella della miseria, era stata definita 'mondiale' dal subcomandante Marcos del Chiapas. Erano in 18 di cui almeno hanno identificato l'origine. E' difficile trovare volontari per informare le famiglie dell'accaduto. Impossibile per l'ultimo della lista. Per gli altri 30 è ormai troppo tardi.
E allora si sono organizzati tra loro. I nomi si sono messi d'accordo per non scomparire. Hanno deciso in fretta di fondare un'associazione. L'hanno chiamata Nomi di Vento. Un contratto informale col vento li ha visti uniti come mai prima. I loro nomi perduti li porterà il vento fin dove avrebbero voluto andare. A questo si è impegnato il vento prima di scomparire nella sabbia.
mauro armanino, niamey, giugno 015