Magie democratiche del Niger e dintorni

I voti e i votanti sono imprevedibili come i seggi elettorali. Le cifre finali e la Comunità Intenazionale sono unanimi. Le elezioni sono state libere, democratiche e soprattutto trasparenti. L’opposizione accusa di frode e di manipolazione dei dati. Nell’incertezza delle percentuali sulla partecipazione l’unico fattore certo è il risultato finale. Da che mondo è mondo il potere non perde. Le carte elettorali viaggiano, si spostano, si trovano e si acquistano sul mercato. In ciò non si distinguono dal latte in polvere e le zanzariere dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Si sa che le frontiere dell’umanitario sono porose come quelle dei partiti politici che fanno e disfanno le alleanze. La democrazia è un’applicazione della magia.

Un quotidiano locale riporta la notizia con uno sconsolato commento .Hanno disseppelito due cadaveri nel cimitero musulmano di Yantala a Niamey. Le lenzuola che ricoprivano il corpo di una bimba e di un anziano sono stati trafugati. Il giornale fa allusione a ‘scavatori di cadaveri’al soldo di faccendieri religiosi assunti da politici locali. La caccia alle lenzuola si inserisce a giusto titolo nei processi elettorali del momento. Secondo ‘L’Evènement’, bisettimanale governativo della piazza, l’attuale campagna è marcata da ciarlatani, fenomeno costante  della politica non solo nigerina. Uno scroccone di origine senegalese, con due corna magiche, trasforma il nome del candidato nell’urna al momento del voto.

Tra il primo e il secondo turno sparisce e riappare uno dei candidati. L’opposizione sospende la sua partecipazione alla battaglia elettorale. L’altro  candidato si trovava in prigione per la comparsa e scomparsa dell’accusa di traffico di bebé dalle fabbriche nigerine. Esule in Francia torna per essere arrestato di notte e condotto lontano dalla capitale. La magia continua nella campagna elettorale fatta per interposta persona. Magia di numeri e seggi attribuiti al nuovo parlamento. Qualcosa come undicimila seggi spariscono tra la presidenza e l’Assemblea Nazionale. E’all’una di notte che si convoca l’inizio del secondo turno.L’altro candidato, per magia, forse andrà all’ ospedale in elicottero, sciopero dei medici permettendo.  

Non è tutto. Nella zona confine tra il Niger e il Burkina di Sankara sono attivi i sacerdoti della terra. La geomanzia è una pratica ben conosciuta per scrutare, indovinare e predire il futuro. I politici non sono esenti dal circuito dei sortilegi. Gli indovini in questione ‘battono’ la terra con lo scopo di dare assicurazioni al cliente. Dalla terra del cimitero a quella del geomanti il passo è breve. Un potere riconosciuto e acquistabile sul mercato dei pronostici presidenziali e legislativi in generale. In fondo si tratta di mondializzazione. Il Niger è il numero 29 dei più mondializzati in Africa. Anche quella è una magia. Che farebbero senza il Niger le agenzie umanitarie e le ONG per guadagnare il pane col sudore degli altri.

Tra i miliardari citati nell’ultima lista di ‘Forbes’gli africani sono 23. Anche quella è una magia che il denaro conosce a memoria.  Sono sei gli africani che hanno perso il posto nella lista citata. Circostanze fortuite, scelta politica o semplicemente sfortuna. Fattori che nulla dicono della realtà che l’Africa conosce. Magari c’entra anche Dio  il cui potere, com’è noto, si ferma al limite delle piazze finanziarie. Il mondo, secondo la rivista citata, conta 1810 miliardari, parte della ‘superclasse’ che ha l’impressione di governare il mondo.Bill Gates resta, per il terzo anno consecutivo, il primo della lista grazie a microsoft. Per questo la sua fondazione prospera e con Melinda si spacciano come benefattori della salute pubblica in Africa.

Si passa dalla democrazia della miseria alla miseria della democrazia. Anche questo è un colpo di magia di puro stampo nigerino con la compiacenza interessata della comunità internazionale. Nel frattempo c’è chi giura di aver visto due lenzuola simili ad aquiloni che il vento spingeva lontano.

 

                                                                                                   mauro armanino, niamey, marzo 016

 

la démocratie de misère. Les alliances se tissent entre les partis politiques pour le partage des postes et les ressources de l'Etat. La démocratie de la misère fait la misère de la démocratie.