L’arca perduta del Mediterraneo
Un mare e una terra di mezzo. Il deserto da una parte, un mare e poi l’altro deserto, quello della coscienza. Piove a Niamey e nel Sahel. E al solito arrivano le inondazioni perché nessuno si prepara al diluvio. Del vecchio Noè si sono ormai perse le tracce e dell’arca da lui utilizzata per salvare dal diluvio persone e animali nessuno ha mai saputo il porto di approdo. Ocha, l’organismo onusiano di coordinamento unanitario, conferma 13 morti e migliaia di sfollati nel Paese.
La meteo l’aveva annunciato da tempo e i tecnici avevano predetto oltre 170 mila sfollati nel solo Niger. La costruzione dell’arca che salva non è prevista in nessun cantiere. Si preferiscono le Grandi Navi Veloci, Le MSC Crociere e, inaugurata da un paio di mesi, la più grande e lussuosa di tutte. La Sinfonia dei Mari, costruita dai cantieri di Saint Nazaire in Francia.
Con una capacità di 5480 ospiti, per 2774 cabine e 2390 membri dell’equipaggio. Un’arca costruita per salvare una specie in estinzione occidentale. Con 16 ponti e 9 metri di pescaggio.
Per gli altri ospiti non c’è nessuna arca, cabine, equipaggi o crociera che viaggi per un anno attorno al mondo civilizzato. Basta cliccare su Google, alla voce ‘ Naufragi, migranti, luglio 2018’. Una lista nella quale manca lei, l’arca, e appaiono invece i titoli seguenti, messi in ordine di disparizione.
Ancora un naufragio nel Mediterraneo, solo una donna sopravissuta,Vita. Naufragio- La Repubblica.it. Primo luglio 2018, nuovo naufragio in Libia, si ribalta barcone. L’Unchr: ci sono 63 dispersi. Migranti, naufragio a nord Cipro. 19 morti e 25 dispersi. TG La 7. Migranti, nuovo naufragio al largo della Libia: 114 dispersi.
Oltre 1400 i morti nel 2018. Il Sole 24 ore. Nuovo naufragio davanti alla Libia: dispersi 63 migranti. Il Sole 24 ore. Migranti Unchr. Naufragio al largo della Libia, 27 persone riportate…Ilfattoquotidiano. Migranti, 63 dispersi, naufragio al largo della Libia. DIRE. Nessuna arca in vista, e nessun cantiere navale che si proponga di farne una, eppure persino Dio, nel suo piccolo e secondo la Genesi, aveva dato indicazioni assai precise a questo progetto pensato in extremis. E Noè aveva eseguito con perizia il progetto divino.
Certo non sono le dimensioni della ‘Sinfonia dei mari’, e neppure c’era da aspettarselo, vista l’epoca, la mancanza di tempo e il materiale di tipo artigianale utiizzato al momento. Legno resinoso, canne e bitume di fortuna, dentro e fuori per assicurarne l’impermeabilità.
Appena 300 cubiti di lunghezza, 50 di larghezza e 30 di altezza, un cubito misura circa mezzo metro. Forse c’era persino un tetto a spiovente e sicuramente le scorte alimentari per una quarantina di giorni del mese di luglio di quell’anno. Fu salvato il genre umano e gli animali che, due per due senza clonazioni, era stati anch’essi imbarcati nell’arca. Dio chiuse a chiave la porta dell’arca.
Non si registrarono perdite umane o animali. Quando, alla fine del diluvio, si trattava di andare a vedere com’era il mondo, le colombe tornarono con un ramoscello d’olivo la prima volta. La seconda volta non tornarono più all’arca.
Si capì che il diluvio era finito e il popolo dell’arca scese sulla terra ferma per le formalità di rito. Quanto al ramoscello d’olivo, c’è chi giura d’averlo visto in mano di una donna, unica sopravissuta dal naufragio, che non ricorda più da dove era partita.
Mauro Armanino, Niamey, luglio 2018